14 Ene Sembra un maschile: l’importanza delle lesbiche butch e stud nella formazione queer
"avere luogo collaboratrice familiare, lesbica, nera": il punto di visione di Barbara Smith e Angela Davis
Sembra proprio giacche il ripulito, o a dir poco alcune persone, non riescano per fare a tranne delle etichette. Di quelle che si “appiccicano” verso determinate categorie di uomini e donne, e giacche puntano a racchiuderle tutte in un grossolano complesso ben definitoe qualora l'umanita e le sue molteplici sfumature potessero succedere descritte durante una ordine...
Accade per gli omosessuali, per lungo imprigionati con una caratterizzazione fisica e comportamentale precisa (nell'eventualita che pensiamo ad alcuni lungometraggio anni '80, ad ipotesi, li immaginiamo tutti insieme grossi baffi, vestiti in cotenna), accade ed durante le lesbiche.
C'e una classe, in individuare, quella delle butch, ovvero stud, affinche corrisponde allo convenzione della omosessuale mascolina, insieme capelli cortissimi, vestita unitamente jeans larghi e portati verso cintura bassissima, sneakers ovverosia scarponcini da sforzo, catene d'oro al gola oppure legate alla tasca dei pantaloni, un po' che andava di voga nei primi anni 2000. Etimologicamente la ragionamento butch sembrerebbe sgorgare da butcher, oppure beccaio, cosicche nel idioma americano di nascita XX periodo significava anche “ragazzo duro”, ispirandosi quasi certamente al criminale Butch Cassidy. Sebbene il proprio abitudine fosse, certo, dispregiativo, le lesbiche non ne hanno giammai prodotto ragione di rabbia, davanti, modo spiega la graphic novelist Alison Bechdel,